Migrants.Work a Bronte. “Workshop per il matching del lavoro straniero”, svoltosi nel pomeriggio di ieri al CAS “Parco dell’Etna”

(Salvo Cona) BRONTE. Migrants.Work è tornata ieri ad organizzare un affollato “Workshop per il matching del lavoro straniero” il cui obiettivo è stato quello di creare un ambiente di incontro tra le aziende vicine all’esperienza di Migrants e i ragazzi ospiti dei centri di accoglienza SAI o di accoglienza diffusa che hanno i requisiti per accedere al mondo del lavoro. Le aziende presenti hanno avuto modo di poter valutare i curriculum idonei alle posizioni lavorative offerte, favorendo così la formalizzazione di contratti di lavoro.
L’interessante e utile workshop si è svolto ieri, mercoledì 21 febbraio, dalle ore 16, presso il CAS “Parco dell’Etna” di Bronte (che in via Carlo Alberto Dalla Chiesa n.1 è diretto da Silvana Currenti ed è gestito dal Consorzio Umana Solidarietà che lo ha affidato alla cooperativa sociale brontese “Fiore del deserto”, con oltre una quarantina di ospiti) dove le aziende hanno potuto incontrare gli ospiti delle strutture di accoglienza, grazie a Migrants.Work, la prima piattaforma privata in Italia specializzata nel matching tra la domanda e l’offerta di lavoro che candida online lavoratori stranieri in possesso di adeguate capacità linguistiche, pre-qualificati o addirittura già formati per svolgere mansioni richieste dalle aziende, tante delle quali hanno da subito adottato la mission di Migrants.Work, assumendo diversi ragazzi. La piattaforma è consultabile attraverso il sito www.migrants.work ed è possibile registrarsi gratuitamente. E le aziende interessate possono inviare una mail a migrants.work@consorzioumanasolidarieta.it
Durante il workshop Martina Novello ha sottolineato ai presenti che “si possono registrare al portale, oltre alle aziende, anche le singole famiglie perché su Migrants.Work troveranno tante donne che magari ambiscono a fare le badanti. Quindi non solo aziende, ma anche famiglie che hanno bisogno di un servizio del genere e che possono scriverci inviando una mail. Ci vogliono appena cinque minuti ad aderire in piattaforma”.
E’ intervenuto anche Carlo Carcione del Consorzio Umana Solidarietà il quale ha detto: “Facciamo accoglienza diffusa con gli africani e gli asiatici, ma anche con gli ucraini, qui e nelle regioni del Lazio e della Basilicata. Da noi si può attingere per cercare personale da impiegare in edilizia o in agricoltura o per altri settori. Ricordo che la cooperativa San Francesco, collaborata dal Consorzio Umana Solidarietà, si occupa anch’essa di servizi per l’immigrazione e gli immigrati. Ed anche un’APL ovvero una vera e propria Agenzia per il Lavoro. Grazie a ciò possiamo proporre ed attivare tirocini formativi, offrendo la possibilità alle aziende interessate di occuparci prima dell’assunzione di formare il ragazzo e poi capire se realmente è in grado di portare avanti quel tipo di lavoro. Così facendo, se l’azienda richiedente interessata rimane soddisfatta, sarà ben contenta di assumere la persona giusta. Invece, attraverso il Centro studi CESTA ci si occupa di attivare laboratori formativi, come è accaduto per coloro che sono stati formati in modo gratuito per essere inseriti o assunti da aziende che operano nel settore tessile”. Ed è proprio da una titolare di un’azienda tessile di Bronte che arriva la testimonianza positiva di quanto Migrants.Work ha fatto fino a oggi e continua a fare. Stiamo parlando di Rosa Carroccio, che insieme al proprio figlio Francesco Spitaleri, sono “titolari di un’azienda tessile aperta da ben undici anni… Per quanto riguarda questo workshop – afferma la signora Rosa –  è una buona iniziativa che dà la possibilità alle aziende… che stanno soffrendo per la mancanza di personale… di poter trovare la manodopera necessaria, dando nel contempo la possibilità a questi ragazzi di poter sostenere se stessi e le famiglie rimaste nei loro Paesi di origine. Ecco perché ho dato già la possibilità di poter lavorare a quattro ragazzi, a una signora afgana e a un ragazzo del Bangladesh che è già con noi da ben otto anni, tanto da pensare di portare qui, in Italia, la propria giovane famiglia. Sono felice di poter fare questa esperienza ed aiutare giovani migranti arrivati nella nostra terra dopo mille peripezie.” 
(Nelle foto di Luca Solarino, alcuni momenti del workshop)