Mons. Renna, garantire i diritti, bene lotta al caporalato

Il vescovo all’evento “Le piazze della democrazia”

ROMA, 07 novembre 2025, 17:24

Redazione ANSA

“La democrazia cresce quando ci sono corpi intermedi che fanno bene il loro dovere.

Associazioni come quella dei Lavoratori Stranieri del Movimento Cristiano Lavoratori hanno, in questo contesto, una potenza grande, perché riescono a intercettare situazioni che spesso sfuggono alle istituzioni.

Quindi ben vengano le buone pratiche come quella dell’osservatorio su caporalato che parte dalla raccolta di dati e poi propone un modello di intervento, concreto e replicabile.
    Il fenomeno della migrazione, in questo momento, richiede una lettura che non sia retorica, e che abbia sempre al centro lavoratori, quindi le persone, perché dietro ognuno di essi c’è una famiglia e su questo vanno parametrati gli stipendi e vanno garantiti i diritti, a partire da quello dell’assistenza sanitaria e dell’alfabetizzazione”. È quanto ha detto mons.
    Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, intervenendo al Piccolo Teatro di Paternò (Catania) all’incontro sul tema “Lavoro, stranieri e democrazia”, primo appuntamento della due giorni dal titolo “Le piazze della democrazia”, proposta dal Consorzio Umana Solidarietà con l’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Siciliana, il comune di Catania e il comune di Paternò, in collaborazione con l’arcidiocesi di Catania, l’Associazione Lavoratori Stranieri del Movimento Cristiano Lavoratori (Als Mcl), Ancos-Unci e Mcl Sicilia. All’incontro hanno preso parte istituzioni, esperti, operatori del terzo settore e associazioni nazionali.
    “Questa due giorni – ha detto Paolo Ragusa, presidente di Als Mcl e Ancos-Unci – è nata con l’idea di proporre una narrazione positiva di alcuni fenomeni sociali che a volte vengono resi in modo caricaturale e ideologico. Siamo partiti da Paternò perché è una città laboriosa, ma anche uno dei luoghi simbolo dello sfruttamento e del caporalato, e quindi il posto giusto per testimoniare l’impegno a tutela dei diritti dei lavoratori e di tutte le persone. Da qui, quindi, vogliamo rilanciare al Governo del nostro Paese due proposte, che abbiamo già avuto modo di presentare su altri tavoli istituzionali”.
    “La prima – ha evidenziato Ragusa – è quella di guardare a quei lavoratori stranieri che spesso sono scivolati nella clandestinità incolpevolmente, magari a causa di difficoltà oggettive o burocratiche, anche in presenza di una proposta un lavoro regolare. Noi proponiamo dunque di riconoscere un regolare permesso di soggiorno a chi è in grado di documentare l’effettiva e regolare proposta di lavoro. Non si tratta dunque di una proposta ideologica, ma di buon senso, per liberare i lavoratori stranieri dalla schiavitù del bisogno e aiutare le imprese a regolarizzare i rapporti di lavoro”. “La seconda proposta – ha proseguito Ragusa – riguarda invece i corridoi lavorativi, uno strumento fondamentale che permette di formare le persone nel paese di origine, conseguire titoli e arrivare quindi in Italia per rispondere a esigenze concrete”.

Fonte: https://www.ansa.it/vaticano/notizie/2025/11/07/mons.-renna-garantire-i-diritti-bene-lotta-al-caporalato_fe18ef80-1a2e-4841-96e8-c0eb1f71e71e.html